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Parole e suggestioni... il piacere della lettura [Storia del signor Sommer/ Patrick Suskind, Longanesi, 2006]

Storia del signor Sommer, Patrick Suskind, Longanesi 2006

Il Signor Sommer cammina senza sosta. Lo si può vedere incedere instancabilmente ogni giorno. Indossa uno zaino sulle spalle, e stringe con la mano un bastone con cui scandisce il ritmo dei suoi passi. Dall’alba fino a notte fonda perpetua la sua marcia senza mai accennare uno sguardo o una parola a chi invano tenta di salutarlo, fermarlo, o semplicemente chiedergli dove stia andando.

Ben presto gli adulti sono portati ad ignorarlo, considerandolo unicamente uno svitato, un matto inoffensivo da biasimare o compatire. Per i bambini invece il Signor Sommer diventa un affascinante mistero da risolvere. Lo osservano quando assonnati si dirigono verso la scuola al mattino, o di sera, mentre chiudono le finestre per andare a dormire. Sarà proprio uno di questi bambini a fermare il Signor Sommer, e, attraverso il suo sguardo innocente, a raccontarci la storia di questo incredibile, infaticabile, camminatore.

L’atmosfera così candidamente favolistica con cui Suskind racconta le vicende del Signor Sommer, ci allontana totalmente dalle cupe atmosfere de "Il Profumo", ma anche se la prima impressione è quella di una fiaba (il libro è anche corredato dalle illustrazioni del grande disegnatore francese Jean-Jacques Sempè), ben presto si percepisce che dietro l’eterno peregrinare del Signor Sommer si cela un’ansia claustrofobica, un disperato desiderio di fuga dal mondo. Suskind ci racconta metaforicamente il passaggio cruciale dell’uomo nel momento in cui entra nell’età adulta, con tutte le conseguenze che ne seguono: non ultima il trovarsi in eterno conflitto fra la ricerca e l’affermazione del proprio io, della propria unicità, e lo scontrarsi con ostacoli e realtà insidiose, che rischiano di far deviare dal proprio cammino.

Recensione di Francesca Rozzi

 

 

 

[Ultimo aggiornamento: 19/10/2015 12:19:48]