Ti trovi qui: Home » Novità

Parole e suggestioni... il piacere della lettura "in vacanza"

 

Suggerimenti di Francesca Rozzi

 

Il Circolo Pickwick, Charles Dickens, Garzanti, 2006

Un ricco signore di mezza età, Samuel Pickwick, fonda a Londra un circolo omonimo e parte, con alcuni amici, per un viaggio nella provincia inglese. Jingle, un abile truffatore incontrato per caso, li trascina in ogni sorta di guai. Questo è il punto di partenza di “Il Circolo Pickwick”, romanzo epico, corale, grande classico della letteratura inglese. Con Pickwick si viaggia in Inghilterra attraverso l’affresco di una società fatta di giusti e meno giusti, ma sempre secondo una prospettiva alla Dickens, ossia l’ottica della vittoria dei buoni sentimenti.

Infatti i viaggi dei protagonisti di questo capolavoro della letteratura inglese, dall’architettura narrativa esemplare, descrivono una società colma di cordialità anche dinanzi a persone o momenti negativi, un’umanità osservata da una prospettiva del tutto particolare: quella dell’eccentricità, tra parodia, ironia e personaggi decisamente bizzarri.

Pickwick e i suoi amici non sono altro che un gruppo di inglesi che amano la vita, e che per godersela finiscono col ritrovarsi a dover affrontare le situazioni più assurde: intrighi e imbrogli, matrimoni difficili, rapimenti di giovani e graziose signore, viaggi improbabili, pericoli inattesi, picnic tra il grottesco e la caricatura.

Un romanzo da leggere per la sua vena di umorismo irresistibile  ma non solo: “Il circolo Pickwick” invita a riflettere sulla società e sulle dinamiche dei rapporti interpersonali, divenendo un valido strumento per osservare anche il mondo odierno.

Forse è proprio questo il segreto del successo che il romanzo ha conosciuto nel corso dei secoli, fino ad arrivare ai nostri giorni.
Era il 1994 quando Alessandro Baricco conduceva “Circolo Pickwick”, trasmissione dedicata alla lettura e analisi di alcuni libri selezionati dallo scrittore italiano. Del romanzo di Dickens, che aveva dato il nome all’intero programma, Baricco colse tutta la sua potenza e forza narrativa, definendolo come “un libro che salva la vita”.

 


L’estate dell’amicizia, Volker Weidermann, Neri Pozza, 2015

L’estate dell’amicizia narra dello scrittore Stefan Zweig, in ritiro presso la città di Ostenda, dove è intento a cercare di scrivere, e a superare le incertezze della sua ispirazione, nate in seguito al bando che i nazisti hanno fatto delle sue opere nel maggio del 1936. Insieme a lui la sua giovane amante Lotte, e l’amico scrittore Joseph Roth.
Zweig spera che l’amena cittadina di Ostenda, e l’attitudine un po’ puritana dei belgi, possa fare bene all’amico, troppo dedito ad una vita di eccessi, e troppo portato a dipendere dall’alcol. Ma quando nel piccolo centro arriva anche la scrittrice antinazista Irmgard Keun, e Roth se ne innamora perdutamente, le buone intenzioni di Zweig trovano un ostacolo non indifferente. Irmgard è bella, indipendente, inoltre sembra che provi piacere ad alimentare quegli eccessi di Roth, che pochi anni dopo lui racconterà nel suo commovente “Leggenda del santo bevitore”.
Con “L’estate dell’amicizia”, l’autore Volker Weidermann, profondo conoscitore della letteratura tedesca, rende omaggio a Stefan Zweig e agli artisti suoi contemporanei, raccontando, in un libro ricco di sostanza, dell’estate del 1936 e di Ostenda, questa amena località belga, divenuta uno spazio quasi idilliaco in cui discutere, scrivere, sperare.

Stefan Zweig è un autore che ha goduto di molta attenzione negli ultimi anni, e le sue opere sono state fonte di ispirazione per scrittori, sceneggiatori, registi. Si pensi al film “Grand Budapest Hotel” diretto da Wes Anderson nel 2014, che, delle opere dello scrittore austriaco, fa una rilettura vivace ed ironica, mantenendo però intatto quello spirito di appartenenza ad un’epoca ormai in declino, che rappresenta uno degli aspetti più affascinanti delle opere di Zweig.


La signora Harris, Paul Gallico, Frassinelli, 2013

Mentre svolge le mansioni di donna di servizio nell’abitazione della sua cliente aristocratica, la signora Harris rimane folgorata dall’abito più bello che abbia mai visto: una creazione “haute couture” della Maison Dior. Alla bellezza non si resiste e così Ada Harris, vestita con il suo cappottino spigato, la borsetta di finta pelle imbottita di risparmi, e un cappellino ornato da un fiore più grande di lei, si imbarca sul volo per Parigi destinazione Avenue Montaigne, sede della Maison Dior. La delicata e fragile signora però non ha fatto i conti con i pregiudizi e lo snobismo cui va incontro, tuttavia sulla sua strada troverà affetto e persone generose disposte ad aiutarla a realizzare i suoi sogni.
Un libro semplicissimo, che si legge tutto d’un fiato, ma che lascia tanta dolcezza e fa bene al cuore. Ada ha un animo candido, lo stile di una persona perbene e una fantasia sconfinata. Saranno queste qualità a portarle fortuna.


 

Suggerimenti di Nicoletta Ferretti

 

Ethan Frome, Edith Wharton, Marsilio, 1998

Starkfield, New England. Ethan Frome vive nella fattoria di famiglia insieme alla moglie Zeena, coltivando i campi e lavorando alla segheria ereditata dal padre. Dopo pochi anni di matrimonio si trasferisce da loro una giovane cugina di lei, Mattie, rimasta orfana e senza dote e accolta da Zeena che cagionevole di salute, ha  continuamente bisogno di aiuto per sé e per le faccende domestiche. Con il passare dei mesi tra Ethan e Mattie nasce una profonda quanto platonica attrazione che Zeena, apparentemente distratta dalle proprie indisposizioni, non può non notare. A sorpresa un giorno decide di allontanare la cugina/rivale, inventando scuse e contro il parere di tutti, dando così una repentina e drammatica svolta alle loro vite.
La trama del racconto è estremamente scarna, così come scarna è la descrizione dei personaggi, definiti con pochi tratti che magistralmente ne caratterizzano le fattezze e le personalità. Tutto è essenziale, mirato, scelto con cura, utile ad una precisa e sobria descrizione degli avvenimenti e degli stati d’animo. Ma proprio perché tutto è così “semplice” quando il dramma si compie, non possiamo che rimanerne sorpresi.


La dittatura dell’inverno, Valeria Ancione, Modadori, 2015

Nina non si ferma mai e d'altronde come potrebbe: ha un marito, cinque figli, un solido matrimonio e tre librerie da gestire. Vive a Roma durante l'inverno mentre d'estate si trasferisce a Ventotene con tutta la sua numerosa famiglia. Il tempo non le basta mai. Sta per compiere 40 anni ed è felice perchè si sente realizzata. Quando riesce a trovare un momento libero va in piscina per ritemprarsi e per scaricare tutte le tensioni di una vita costellata di impegni e di appuntamenti (figli da accompaganre a scuola, agli allenamenti, impegni di lavoro, gestione della casa…). Un giorno proprio in piscina incontra Eva, giovane e sognatrice, dal carattere completamento diverso dal suo e da quel momento in poi tutto si complica.  
Tra loro scoccherà il classico colpo di fulmine che le porterà ad iniziare un intenso e travolgente rapporto, vissuto da entrambe con passione ma con atteggiamenti e risvolti emotivi completamente diversi. La passione di Eva stravolge il suo mondo, le sue certezze, i suoi punti fermi, facendola sentire fragile e spaesata. Questo incontro metterà in discussione tutto ma alla fine, dopo questa esperienza, rinascerà una Nina completamente diversa.


A oriente del giardino dell’eden, Israel J. Singer, Bollati Boringhieri, 2015

Polonia, fine ‘800 primi del ‘900. Mattes Ritter è un povero venditore ambulante che a stento riesce a mantenere la propria famiglia girovagando tutta la settimana tra i villaggi per vendere la sua misera mercanzia. Ha una moglie devota e diverse figlie femmine che verranno letteralmente messe in ombra dalla nascita dell’unico e tanto desiderato figlio maschio, Nachman. A differenza delle sorelle da subito il bambino si mostrerà introverso, malaticcio, debole di carattere e fondamentalmente incapace di contrastare quello che gli altri hanno deciso per lui. Il padre farà mille sacrifici per manenerlo agli studi e anche la madre e le sorelle si priveranno di tutto per sostenerlo. Ma Nachman  non è portato per lo studio e quando gli eventi storici travolgeranno la sua famiglia (il padre sarà costretto ad arruolarsi durante la prima guerra mondiale e non tornerà più), sarà finalmente libero di scegliere la sua strada abbandonando lo studio della religione dei padri per abbacciare un’altra religione, quella del comunismo. Dal piccolo villaggio di Pyask dunque alla grande capitale Varsavia, per arrivare poi in seguito alla tanto sognata Mosca.
Con la bravura di sempre l’Autore riesce a mescolare i grandi eventi storici a quelli piccoli e quotidiani, i personaggi principali a quelli secondari, componendo un’epopea di grande respiro e raccontandoci, con uno stile non privo di brillante ironia, la vita di un mondo che non c’è più.

 

 

 

[Ultimo aggiornamento: 22/07/2015 13:38:14]