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Parole e suggestioni... il piacere della lettura [Alice: i giorni della droga, Feltrinelli, 2013]

Alice: i giorni della droga, trad. C. Corsi, Feltrinelli 2013

“Alice: i giorni della droga” viene pubblicato negli Stati Uniti nel 1971. Il libro narra delle vicende di una quindicenne la cui vita sembra apparentemente tranquilla, sino al momento in cui, durante una festa con i suoi amici, senza saperlo, beve una coca cola in cui era disciolto l’LSD. La droga spalanca un abisso di fronte alla vita appena sbocciata di Alice, un abisso in cui la ragazza annaspa, riemerge, sino a poi affondare definitivamente.

Ma ciò che rende diversa Alice da altri giovani drogati è il fatto che la ragazza teneva un diario.
Questo libro è la pubblicazione del suo diario. Un diario in realtà anonimo, il titolo originale della pubblicazione è infatti “Go ask Alice”, e si pensa che sia il riferimento ad un verso della canzone “White rabbit” del gruppo rock-psicadelico Jefferson Airplain. L’anonimato dunque protegge l’identità di questa adolescente, ma i fatti narrati sono veri. E il fatto che sia la voce della giovane a raccontare gli eventi della sua vita in prima persona, rende la lettura coinvolgente, e molto interessante.

Da un lato si prova tenerezza per la sua ingenuità di adolescente…”Ieri mi sembrava d’essere la persona più felice della terra, dell’intera galassia, di tutto il creato, [...] e ora il mondo intero è freddo, grigio e indifferente. E’ possibile che io non sia neppure padrona dell’intimità della mia anima?”. Dall’altro, il racconto dettagliato della dipendenza dalla droga, rende questo libro un documento prezioso per tentare di comprendere i fattori storici e culturali che spingono i giovani a cercare una evasione dalla realtà con l’aiuto di sostanze stupefacenti. Il bisogno di uscire dalla solitudine, unitamente al pessimismo esistenziale, al gap generazionale tra genitori e figli, l’urgenza di allargare i confini della propria esperienza. La drammatica ricerca esasperata di esaltare le sensazioni, attraverso l’ingigantimento percettivo.

Recensione di Francesca Rozzi

 

 

 

[Ultimo aggiornamento: 27/02/2017 10:15:03]