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Parole e suggestioni... il piacere della lettura [L'amore che ti meriti, Daria Bignardi, Mondadori 2014]

L'amore che ti meriti, Daria Bignardi, Mondadori 2014

Alma e Maio sono due fratelli adolescenti, hanno solo quindici mesi di differenza e questo ha permesso che crescessero molto uniti nonostante i caratteri diversi. Alma è intelligente, ha un carattere dominante, carismatico, una personalità manipolatrice. Maio è creativo, fantasioso, uno spirito libero. Una sera d'estate, una di quelle in cui si respira nell'aria il profumo intenso dei tigli, Alma propone per gioco al fratello di provare l'eroina. L'esperienza li segnerà entrambi per sempre: Maio non riuscirà più a liberarsi dalla droga e in una notte d'inverno scompare per sempre, Alma assisterà al disgregarsi della sua famiglia, attanagliata dai demoni dei sensi di colpa.

Si apre così "L’amore che ti meriti", il quarto romanzo di Daria Bignardi: con lo scheletro essenziale della trama che ci viene raccontata subito, senza artifici retorici, senza spiegazioni. Le spiegazioni si trovano più avanti, man mano si avanza nella lettura, nel momento in cui Toni, la figlia trentenne di Alma, incinta di sei mesi, ritorna a Ferrara per indagare su Maio e cercare di scoprire la verità sulla sua scomparsa.

È a questo punto che il romanzo si apre e si distende in un'affascinante indagine su quella che era stata la vita dei due ragazzi, quando erano felici (ma non sapevano di esserlo), e quella dei loro genitori, anche loro segnati dalle conseguenze delle loro scelte.

Cercando di scoprire il passato della madre, Toni conosce personaggi affascinanti come Luigi, o come Lia Cantoni, e si innamora di Ferrara. La Ferrara di Bassani: una città dai ritmi lenti e ovattati, dalla nebbia che sorge improvvisa, una città caratterizzata dai fasti rinascimentali del passato, dal mecenatismo degli Estensi, e dall'indimenticabile presenza della comunità ebraica.

Toni ascolta e medita sui racconti delle persone che conoscevano Alma, Maio e i loro genitori. Riflette sui sentimenti, sull'identità, sul valore della memoria e, in un finale che omaggia Pirandello, ripensa alle parole di Luigi che tanto le avevano mosso qualcosa nel profondo e conviene con lui che, in fondo, l'amore bisogna meritarlo.

Recensione di Francesca Rozzi

 

 

 

[Ultimo aggiornamento: 19/01/2015 09:30:24]